Caramanico Teatri d’Arte a Pescara
tre serate internazionali a Pescara
Caramanico Teatri d’Arte, Festival Internazionale di teatro e performance, che dal 16 al 31 luglio avrà luogo in Abruzzo, a Caramanico Terme, nel suggestivo spazio dell'ex Convento delle Clarisse, si sposterà a Pescara, allo Spazio Matta di via Gran Sasso, nelle serate del 20, 21 e 29 Luglio, con un evento diverso per ogni giornata.
Un festival pensato per rincorrere l’inatteso e l’imprevedibile, svincolato da confini o restrizioni formali ideato da Re.Te. Residenze Teatrali con The Art Monastery Project, Loom Ensemble, in collaborazione con Florian Metateatro, Errori di Trasmissione e Comune di Caramanico.
Le tre giornate proposte da Re.Te. a Pescara il 20, 21 e 29 luglio si svolgeranno allo Spazio Matta a cura del Florian Metateatro e The Art Monastery Project in collaborazione con Espace e Artisti per il Matta, con inizio alle ore 21,30: qui avverranno azioni teatrali e performative con gli stessi protagonisti internazionali ma con elaborazioni sempre diverse. Tra gli ospiti di questa importante iniziativa segnaliamo JULIA POND, da Londra (UK), un'artista indipendente, membro di Lori Belilove’s Isadora Duncan Dance Company (NYC) ; ZWOISY MEARS-CLARKE, da Berlino (D), che basa il suo lavoro sulla traduzione di storie non raccontate e sonorità della sua terra, la Giamaica; RIPPLE EFFECT da Dubai (UAE), gruppo formato da due artisti di performance concettuali e provocatorie il cui nome deriva dalla loro maggiore fonte di ispirazione, l’acqua, MICHAEL BAUER, da New York City (USA), cofondatore della compagnia internazionale di teatro Loom Ensemble; AUTUMN KIOTI da New York City (USA), artista interdisciplinare, coreografa, attrice, performer aerea e circense, combina nelle sue opere oggetti di tutti i giorni con maschere e pupazzi, pittura e fotografia; SARAH SEA da Londra (UK), film maker che gioca con elementi di danza, musica e video; PASCAL BUYSE da Antwerpen (B), scrittore, direttore e insegnante di teatro nella scuola Professionale Belga del Giovane Teatro.
In corrispondenza delle date pescaresi, nel pomeriggio verranno tenuti workshop aperti a tutti. Ne nasceranno ulteriori confronti, contaminazioni e nuovi spunti creativi che saranno immediatamente tradotti in performance e atti teatrali del tutto nuovi.
T.I.R. (Teatri Indipendenti in Rete) è una rassegna teatrale nata nel 2009 dall’incontro tra il Collettivo dei Teatri OFFesi e il Florian Metateatro, sensibile ad accogliere esperienze che poco attraversano i circuiti ufficiali del teatro. Quel felice incontro portò a diversi progetti di collaborazione tra due realtà apparentemente distanti l’una dall’altra: un gruppo di giovani teatranti con la passione per il teatro indipendente, la ricerca e la sperimentazione, e l’istituzione culturale del teatro di ricerca e sperimentazione della città.
Per tre giorni consecutivi, dal 17 al 19 giugno, al Florian Espace, verranno ospitate tre giovani interessanti compagnie teatrali, provenienti da Roma, Caserta e Palermo.
Ciò che anima il progetto è il sogno di costruire luoghi per l’arte dove sia possibile fare teatro liberamente ma anche avere la possibilità di creare produzioni senza dover necessariamente dipendere da fondi pubblici, stimolare i giovani alla partecipazione al senso di responsabilità e quindi alla cittadinanza attiva.
STEFANO CENCI
NUOVE OFFICINE
RACCONTI TEATRALI
Un soldato, un po’ brechtiano un po’ petroliniano, racconta da solo una storia di tanti. Palladino porta avanti la sua ricerca linguistico dialettale e rievoca in versi liberi, ispirati dalla struttura stessa del romanesco, la battaglia combattuta in difesa di Roma il 10 dicembre 1943 a Porta San Paolo, da Carabinieri, Bersaglieri e Granatieri di stanza nella capitale, con la partecipazione diretta di numerosi civili, che segnò l’inizio della Resistenza Romana. Da quell’episodio nacque il primo germe della seconda rivoluzione istituzionale di Roma: come dall’ingresso dei bersaglieri attraverso la breccia di Porta Pia si passò dal Papa Re alla monarchia Sabauda, con l’estrema difesa della città causata dalla fuga del Re dalla capitale maturò la volontà di passare dalla monarchia alla Repubblica italiana.
I lavori più significativi di Pierpaolo Palladino autore, sono: "Tempo Zero" Premio IDI Autori Nuovi 1995
"Il Cappello del Papa", segnalato al Premio Tondelli ’96 e Premio IDI 1997 (con Ennio Coltorti e Massimo Wertmuller, regia di Maurizio Panici), "Una Vita Semplice"
Premio Enrico Maria Salerno per la drammaturgia 2010. . "La Banda" e "Senza Swing" per Flavio Insinna. Da anni dirige l’associazione culturale Racconti teatrali
con cui ha organizzato varie manifestazioni teatrali, tra cui il festival Racconti al Parco, nell’ambito dell’Estate Romana e dedicato al teatro di narrazione e Autori per
Roma la città e il mondo, in collaborazione col comune di Roma e il Teatro Eliseo, che commissiona a scrittori "Altritaliani", ossia immigrati di prima o seconda
generazione, testi da scrivere direttamente in italiano come prima lingua di appartenenza, e legati tematicamente alla capitale ed ai suoi molteplici aspetti.
ATTO DUE
LE REGOLE DEL SAPER VIVERE
NELLA SOCIETA' MODERNA
di Jean – Luc Lagarce
traduzione Renata Palminiello
in scena Simona Arrighi e Mascia Tofanelli
musiche originali Marco Baraldi
collaborazione alla regia Ilaria Cristini
oggetti di scena Brisa Fuentes Astudillo
disegno luci Roberto Cafaggini
costumi Antonio Musa
regia Sandra Garuglieri
“Nascere non è complicato. Morire è molto semplice.
Vivere, tra questi due avvenimenti, non è necessariamente impossibile.
È solo questione di seguire le regole e applicare i principi.
Soprattutto sapere che ne esistono per ogni circostanza della vita!”
Le regole del saper vivere nella società moderna è una commedia nera, un divertente manuale di salvataggio contro i luoghi comuni del bon ton. Sul palcoscenico, una Dame si concede al pubblico per insegnare i rigidi cerimoniali che garantiscono ordine ed eleganza a tutte le occasioni importanti che scandiscono la vita. E lo fa ponendo attenzione a lasciare fuori i sentimenti ("sono accessori") che inevitabilmente metterebbero a rischio il fragile equilibrio in cui la vita deve scorrere per mettere in salvo le illusorie sicurezze di una società ipocrita e superficiale.
Un contro-galateo di estremo divertimento che fa a pezzi le ipocrisie della convivenza mostrando il doppio fondo di cerimoniali insensati, che ci minacciano con il peso della loro ripetitiva circolarità. Con questo gioiello l’autore firma un trattato illuminista (difficile non pensare per la protagonista allo humor al vetriolo della Marchesa di Morteuil nelle Relazioni pericolose) su riti e miti della socialità.
Jean-Luc Lagarce, nella sua breve vita, non era riuscito a veder rappresentata nessuna delle sue pièces. Dopo la sua prematura scomparsa, nel 1995, a trentotto anni, è oggi il secondo autore più rappresentato in Francia dopo Molière. È rientrato nel repertorio della Comédie Française e in quello della Maturità francese, i suoi testi sono quotidianamente messi in scena in diverse lingue. La semplicità delle sue parole, la profondità del suo pensiero e l'originalità della sua sintassi fanno di lui un scrittore al tempo stesso classico e contemporaneo. In Italia dove era misconosciuto fino a poco tempo fa, era arrivato grazie all’impegno di Barbara Nativi col suo Laboratorio Nove, che aveva proposto nel 1998 a Intercity Festival, alla Limonaia di Sesto Fiorentino, delle mises en espace di alcuni suoi testi, tra cui "Le regole del saper vivere nella società moderna".
Nel 2009 Franco Quadri traduce e pubblica con la Ubulibri quattro dei principali testi di Lagarce, segnando un importante passo per la divulgazione italiana della sua opera.
TEATROZETA
Torna a Pescara il TeatroZeta dell’Aquila con Manuele Morgese ne "Il caso Dorian Gray", uno spettacolo scritto da Giuseppe Manfridi sulla scia del testo di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”. Nello spettacolo emergono le tre personalità dei protagonisti della storia, Henry, Basil e Dorian, in una reinvenzione drammaturgica che ripensa la trama nei termini di un’indagine processuale. Al centro dell’inchiesta, un mistero dall’intreccio tanto articolato da non essere noto, nella sua interezza, a nessuno dei tre. Henry, Basil e Dorian si avvicenderanno, così, in una serie di deposizioni corrispondenti ad altrettante visioni dei fatti. A tre punti di vista che, congiunti, offriranno allo spettatore la chiave di questo formidabile enigma, teatralmente concepito come una virtuosistica partitura per attore solista. L’incalzare del ritmo, sempre più marcato nel passare da un movimento all’altro, è tale da far maturare una suspense imprevista, e le atmosfere gotiche in cui matura la vicenda finiranno ben presto con l’assumere i connotati di un noir senza precedenti.
TEATRO DEI COLORI
FLORIAN METATEATRO
INVERNO
OSCAR STRIZZI in
PAOLO VERLENGIA in
Sulle orme del grande scrittore tedesco Heinrich Böll, storie di una Germania “dal volto umano”. Feste comandate, preparativi, decorazioni, canti, ricette, e poi riunioni di famiglia, zii ricchi e zii squattrinati, pugili falliti, percore nere, mitomani e maniaci depressivi.
Florian Teatro Stabile d'Innovazione
Mirandolina Flavia Valoppi
ANDREA COSENTINO in