Nei Matia Bazar, Mauro Sabbione è entrato nel 1981, dopo essersi diplomato in pianoforte al conservatorio di Genova, con l’irruente passione del musicista di razza, che non si accontenta di occupare la seggiola del tastierista di una band famosa giusto per sbarcare il lunario (con quel background tecnico lo troveremmo ancora là, statene certi), ma che arriva per lasciare il segno. E che se ne va dopo tre soli album, perché le logiche del successo da gestire e conservare gli appaiono troppo preponderanti sul resto. Ci sono cose più importanti della popolarità e hanno a che vedere con la libertà espressiva e con nuove vie da percorrere, magari lontane dalle classifiche di vendita, ma sempre e comunque vicine alla pulsione creativa dell’artista vero. Un istinto sempre assecondato da un entusiasmo che lo ha dapprima portato a stravolgere il sound tradizionale dei Matia Bazar con Vacanze romane, Elettrochoch, Palestina, Fantasia ecc... quindi ad aprire nuovi cantieri nell’avanguardia con i Melodrama, ai tour della memoria da Gramsci a Guevara, da Lorca a Weill e infine condotto nell’habitat della rappresentazione teatrale, con Leo Bassi, l’anarko clown mondiale. Il tutto passando attraverso una non secondaria esperienza coi Litfiba da El Diablo ad Insidia.
Ma tutto ciò che Mauro suona ha l’aspetto gentile del ricordo che si stampa indelebile nella memoria e ti fa sembrare i riferimenti progettuali un indice letterario: dal conservatorio alla musica d’improvvisazione, un concerto che crea una ragnatela di brani indimenticabili.
Mauro Sabbione
Tango nel fango di Rabelais
piano solo per il 30° dell'album TANGO dei Matia Bazar
di e con Mauro Sabbione
TANGO, viene riproposto come una sonata di Chopin, come nove quadri d’autore dove coesistono l’andante moderato ‘I bambini di poi’, il largo ‘Scacco un po’ matto’, l’allegro ‘Elettrochoc’ il prestissimo ‘Il video sono io’ la valse ‘Il treno blu’, ma anche il maestoso ‘Vacanze romane’ ed altri brani, suonati con l’accompagnamento di un video dove scorrono immagini inedite ed aneddoti meravigliosi sull’epopea elettronica dei Matia Bazar del quale Mauro Sabbione è stato indiscusso protagonista, sia come compositore che musicista. Nella seconda parte si ascoltano inoltre alcuni inediti del periodo, ma anche le produzioni recenti di Mauro, in un altro momento di grande tecnica e straordinaria energia pianistica.
TANGO è al 72° posto assoluto nella charts di Rolling Stone italiana. I tre album incisi, BERLINO PARIGI LONDRA, TANGO ed ARCHITETTURE SUSSURRANTI, con i Matia Bazar restano il punto più alto dell’incontro fra la musica e l’architettura, fra l’immagine ed il teatro fra la moda ed il design, nel massimo periodo del postmoderno europeo. Un concerto unico ed imperdibile già portato con successo in molte città italiane e presto in Giappone e Russia.
GIGI CIFARELLI
Guitar solo
Gigi Cifarelli, uno dei chitarristi italiani più autorevoli a livello internazionale nel campo del jazz, è un musicista con una grande esperienza e con la capacità di gestire la serata in maniera assolutamente autonoma. La cosa che Gigi ama di più è suonare dal vivo e fa serate ovunque, senza mai sottilizzare e formalizzarsi, cosa che da molti è vista come un limite e un abbassare il proprio livello, ma è in mezzo alla gente e suonando per loro che diventa irresistibile, sia per quello che fa che per come lo fa e si pone, le sue serate sono dei raduni di persone che si divertono sorridono e gustano musica e sentimenti, un chitarrista ormai personalissimo, con un proprio tocco e con un modo di far musica e di suonare identificabilissimi e unici.
Nel 1985 incide il primo album a proprio nome intitolato "Coca & Rhum" contenente otto brani di cui quattro firmati dallo stesso Cifarelli. Nel 1991, per la collana denominata "Strumento" incide l'album "Kitchen Blues" che raggiungerà un buon successo presso gli appassionati; nell'album era accompagnato da un nutrito gruppo di musicisti fra i quali si ricordano il pianista degli Area Patrizio Fariselli, i contrabbassisti Paolino Dalla Porta e Marco Micheli; i batteristi Alfredo Golino e Paolo Pellegatti; il percussionista Angelo Pusceddu; i sassofonisti Amedeo Bianchi, Emanuele Cisi e Michael Rosen; il trombettista Demo Morselli ma, soprattutto, oltre alla chitarra ed alla voce del leader, si segnala la voce pregna di blues della cantante Angela Baggi. Nel 2010 firma le chitarre nei brani "Ragazza bella in faccia" e "Show Sciò" contenuti nell'album del cantautore Gabriele Savasta intitolato "Un ignorante intellettuale" e prodotto dalla "Pane e quaderno"