prima parte Ottobre/ Dicembre 2021
con Gloria Sapio musiche eseguite dal vivo di Andrea Cauduro
inserti drammaturgici di Christine Eade, elaborazioni video di Maurizio Repetto
Parigi è forse la città che in assoluto può vantare il maggior numero di canzoni ispirate ai suoi luoghi, alle sue atmosfere, ai suoi famosi amori. Per questo viaggio teatrale, l'ispirazione è tratta da alcune di loro, famose, famosissime o meno note. Quelle che rimangono “addosso”, che lasciano qualcosa di personale e intimo. Ma invece di avere in scena un accordeòn, c'è una chitarra elettrica dei suoni metropolitani, come dire che l’anima di Parigi resta, ma intorno tutto cambia. Tra una canzone e un arrondissement c'è anche un collage di voci che hanno risposto a una semplice domanda: com’era Parigi l’ultima volta che l’hai vista?
Giunge a conclusione il progetto di Idiv-Gallerano-Sambati liberamente ispirato al testo “La bambina pugile” di Chandra Livia Candiani, nell'ambito di Oikos, Residenze per artisti.
Pascal Idiv, artista e operatore teatrale poliedrico, cura la regia del progetto che vede interpreti di grande calibro, come Silvia Gallerano, esplosa anni fa con lo spettacolo “La Merda” che ha girato il mondo, vincendo moltissimi premi teatrali, ma anche dalla fiorente carriera cinematografica e televisiva (presente nella fiction Rai “Chiamami ancora Amore”). In scena troviamo anche un nome del teatro di ricerca, più volte ospite del Florian, quale Marcello Sambati, poeta, autore teatrale e performer che con la sua opera ha da sempre portato avanti la riflessione sul corpo e sulla poesia del teatro e dell’arte, fondatore della compagnia Dark Camera e del Teatro Furio Camillo di Roma.
di Jon Jesper Halle con Anna Paola Vellaccio e Stefano Sabelli
regia di Gianluca Iumiento
musiche dal vivo di Arianna Sannino, scenografia Keziat,
aiuto regia e costumi Eva Sabelli
Una coproduzione Florian Metateatro-Centro di Produzione Teatrale, Teatro del Loto/Teatri Molisani in collaborazione con KHIO-Oslo National Academy of the Arts e Festival Quartieri dell'Arte
Dal testo di uno dei più interessanti protagonisti della drammaturgia norvegese contemporanea, Jesper Halle, nella traduzione di Maria Sand, che ci trasporta nelle atmosfere nordiche della società norvegese.
Il personaggio di Anna Paola Vellaccio, Kari, è una vera e propria critica alla società claustrofobica occidentale. Il racconto passa da un piano realistico a uno mistico-metaforico, dove la narrazione prende improvvisamente forme mitologiche con la Voce (Stefano Sabelli). L'Asino è il sentimento di sentirsi intrappolati dalla vita, dal passato, oppressi dalla società conformista.
scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio
assistente alla regia Massimo Bevilacqua immagini e elaborazioni video Stefano Fomasi produzione Teatro Studio
Krypton
Un lavoro della memoria sulla memoria, sulla fame onnivora che tutto ricorda, dove nulla è suo ma tutto le appartiene.
Mi fa fame è un lamento, un grido che lentamente si fa poesia per raccontare la guerra del cibo, la guerra dei ricchi e dei poveri, attraversando l’immaginario letterario e artistico medievale e rinascimentale (paese di cuccagna, guerra di quaresima e carnevale) e le opere di Artaud, Celine e soprattutto Hamsun. Ognuno di noi, come fa Giancarlo Cauteruccio in scena, è chiamato a confrontarsi con la mutazione dei nostri tempi dove, anche il rito del cibo, sembra sfuggire alla corporeità del fisico e dei luoghi.
Mi fa fame, è un invito al piacere di andare a teatro, ma allo stesso tempo cerca cose, spazi di senso e persone, per iniziare un discorso nuovo.
Compagnia Rem&Cap Proposte
di Riccardo Caporossi con Nadia Brustolon, Vincenzo Preziosa, Riccardo Caporossi
“𝘤’𝘦̀ 𝘥𝘢 𝘢𝘮𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘴𝘦𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘶𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘻𝘻𝘰, 𝘴𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘍𝘳𝘰𝘭𝘢 𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳 𝘗𝘰𝘯𝘻𝘢, 𝘴𝘶𝘰 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘰”.
Torna a Pescara il teatro di Remondi e Caporossi, una delle più rappresentative compagnie del teatro di ricerca italiano e non solo, con una pièce tratta dalla novella “La Signora Frola e il Signor Ponza, suo genero” e da “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello.
Un prologo, Riccardo Caporossi, introduce il pubblico nella dimensione di visione e di ascolto dei due personaggi i quali raccontano, dal loro punto di vista, la stessa storia che li coinvolge e che sono costretti a ripetere per la “invadente” presenza del pubblico che viene posto nella condizione di essere lui stesso personaggio, in riferimento sia alla novella sia all’opera drammaturgica di Pirandello, da cui lo spettacolo prende spunto. La signora Frola, Nadia Brustolon, e il signor Ponza, Vincenzo Preziosa, la suocera e il genero, hanno dietro di sé un’esperienza dolorosissima, dalla guerra al terremoto, alla pazzia, sono costretti a recitare per gli altri un secondo dramma, sostenendo i ruoli a cui sono stati inchiodati, pur di continuare a vivere, mettendo in scena il reciproco scontro/incontro. Una verità che ciascun personaggio tende a far valere nei confronti dell’altro, portandoli ad esprimere, l’una per l’altro, compassione e pietà.
di Luigi Morleo
In scena:
Luigi Morleo, Percussioni - Cam Lecce, Voce recitante - Jörg Grünert, Performer, action painting
L’opera concerto UNO SGUARDO DA LEVANTE del compositore Luigi Morleo debutta a Pescara in prima assoluta, scritta per percussioni ed elettronica, propone una traccia mediorientale basata sull’utilizzo della Darbuka e del Tar.
La parte elettronica sorregge la ritmicità dei tamburi con inflessioni
melodiche ed armoniche tipiche del Medioriente, creando contrappunto ai testi recitati e al gesto pittorico spontaneo dell'installazione artistica che l'accompagna.
I performer Cam Lecce e Jörg Grünert, creano infatti un'azione performatica tra musica, reading, action painting, video, strumenti a percussioni e suoni elettronici.