Francesco Leineri
L'ESSENZIALE
per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi / Scenari Musicali...
con Irida Gjergji (viola) Flavia Massimo (violoncello) Francesco Leineri (voce, strumenti giocattolo)
Una rivisitazione molto particolare dei classici della canzone italiana a cavallo fra gli anni '50 e '70: da Umberto Bindi a Luigi Tenco, dalla Vanoni a Gino Paoli, dal primissimo Piero Ciampi a Mudugno, a Endrigo. Quei festival di Sanremo nei quali il mondo ci invidiava la nostra grande canzone d'autore, per intenderci. Scopo del progetto è piuttosto quello di ironizzare con cinismo e paradosso sui confini della grande vocalità italiana, immaginandosi ciò che sarebbe stato se quest'ultima fosse sopravvissuta nell'oggi all'interno delle grandi sperimentazioni di ambiente colto da un lato e all'interno delle nuove tendenze del panorama emergente italiano attuale dall'altro. Liberarsi consapevolmente dalle tradizioni e giocare con sperimentazioni ardite fino a giungere al confine con l'extramusicale. Di qui l'Essenziale: raccogliere l'essenzialità della canzone italiana di un tempo e decontestualizzarla in un vero e proprio nostalgico concerto "da camera" affrontato grazie alla leggerezza del gioco.
RISING UP JAZZ QUARTET
Pierpaolo Pecoriello (sax e flauto) Carlo Morena (pianoforte) Michele Santoleri (batteria) Emanuele Di
Teodoro (contrabbasso)
Il nome del gruppo ha molti significati, che riflettono diversi aspetti della formazione: 35 anni di conoscenza e di crescita dei due musicisti Pecoriello e Morena, la presenza di una giovane promessa Di Teodoro che è cresciuto nel suo percorso di studi sotto la guida, tra gli altri, proprio di Pecoriello.
Il repertorio di composizioni originali del sassofonista e flautista Pierpaolo Pecoriello e del pianista Carlo Morena, si arricchiscono del contributo creativo del contrabbassista Emanuele Di Teodoro e del batterista Alessandro Svampa. L’intento della formazione è di comunicare emozioni positive quanto raffinate ed intriganti nell’ampio caleidoscopio del linguaggio mainstream del jazz contemporaneo.
Piero Delle Monache
OSAKA TRIO
Il Florian ospita nuovamente, dopo l'innovativo concerto dell'ottobre 2015 uno dei talenti pescaresi che più si sta facendo strada nel panorama nazionale e non solo.
L'OSAKA TRIO deve il suo nome ad un concerto in Giappone, quando Piero Delle Monache calca il palco della Hep Hall con i fedelissimi amici e colleghi: Tito Mangialajo al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria. Nel repertorio non ci sono però note nipponiche, ma brani originali composti dallo stesso Delle Monache, sassofonista jazz con un forte interesse per la musica elettronica e il cinema. “I miei brani nascono spesso da semplici immagini - afferma il leader del gruppo -. Fotogrammi, suggestioni, oppure un bel panorama. Cerco poi di trasformare quello che vedo in musica”. Piero Delle Monache torna ad esibirsi al Florian Espace, nell’ambito dei concerti di JAM&S Jazz e... , forte di un nuovo disco (dicembre 2017) pubblicato proprio con un’etichetta giapponese. Road Movie - questo è il titolo - raccoglie 5 anni di musica dal vivo.
CLAUDIO FILIPPINI
Piano Solo
Continua la programmazione dei concerti jazz presentati dall'associazione musicale JAM&S, in collaborazione con il Florian Espace, entrambi molto lieti di ospitare un concittadino che si fa onore ormai a livello internazionale e non vive più a Pescara.
"Pianista raffinato e interprete di grande sensibilità, Claudio Filippini propone un repertorio in piano solo che spazia dalla libera improvvisazione ai classici del songbook jazzistico americano, prendendo come spunto i grandi numi tutelari della tradizione. Uno spazio privilegiato, all’interno del concerto, viene dato alle composizioni nate dalla penna di Filippini, brani inediti e qualche successo dei suoi ultimi album. Un linguaggio pianistico in perfetto equilibrio che, oltre ad affondare le proprie radici nella tradizione, ritrova nella tensione verso la sperimentazione la propria contemporaneità."
Angelo Valori & M.Edit
THE WANDERER
Benedetta Scrivani (voce), Manuel Trabucco (sax), Michelangelo Brandimarte (contrabbasso), Giacomo Parone (batteria), Angelo Valori ( pianoforte
e tastiere)
Angelo Valori & M.Edit propone un repertorio di canzoni di Angelo Valori in cui la musica parte dalla ricerca delle radici profonde e molteplici della tradizione vocale italiana.
Scrittura originale e rielaborazione di canzoni etniche si mescolano per dare vita a una sonorità in cui suggestive melodie si colorano di sfumature contemporanee. Angelo Valori, Compositore,
Produttore, Direttore d’Orchestra, ha iniziato giovanissimo l’attività di compositore; la sua musica è stata eseguita nelle principali città europee e americane.
Florian Metateatro/PescaraPianoDuo
VOCI DELLA MEMORIA
in occasione del Giorno della memoria
per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi / Scenari Musicali
ideazione e cura Cristiana Arena e Simona Ampolo Rella con Giulia Basel, Umberto Marchesani, Emanuela D'Agostino (voci recitanti) Simona Ampolo Rella e Cristiana Arena (PescaraPianoDuo) Renato Marchese (violino) Roberto Torto (clarinetto) immagine locandina Davide Arena messa in scena Giulia Basel
E’ possibile rappresentare e rendere attuale la Memoria della Shoà attraverso una performance musical-teatrale? Da quest’interrogativo nasce lo spettacolo-recital Voci della Memoria con musiche di M.Ravel, M.Castelnuovo Tedesco, S.Spinelli, B.Kovacs, M.Bruch, J.Williams, G.Gershwin, F.Mendelssohn, H.Nagila e testi di P.Levi, B.Brecht, A.Frank, G.Debenedetti, P.Celan, L.C.Zaleski-Zamenhof, W.Shakespeare, F.Fenelon ed altri. Nell'alternarsi di musica e testi, dall’esecuzione musicale di brani solistici o d’insieme prendono vita ora testimoni sopravvissuti all’olocausto ora personaggi consegnati alla letteratura ai quali fanno da contrappunto brani musicali classici o in stile klezmer, composti da autori di origine ebraica o a vario titolo legati alla cultura ebraica. La musica dà sfogo alle emozioni e sublima il dolore del racconto in un intrecciarsi di “voci” diverse, quella degli strumenti musicali e quella degli uomini, delle donne, suoni del presente e voci del passato in percorso coinvolgente ed emozionante. Là dove la storia testimonia la follia del sistematico tentativo di cancellare l’identità di un intero popolo, l’arte rielabora il dolore e lo alleggerisce, trasformandolo in emozione collettiva e ricostruisce il mosaico delle identità spezzate, rendendo così presente la Memoria e consegnandola al futuro delle nuove generazioni.
Terre del Sud
DALLA MAJELLA AI TRABOCCHI
dai canti popolari a quelli d’autore
con Paola Ceroli - voce, percussioni, Mimmo Spadano - voce, chitarra acustica, chitarra battente, Peppe Tetiviola - flauto traverso, fiati etnici, cori, Stefano Andretta - mandolino, basso acustico, chitarra, cori, Tino Santoro - voce, tamburi a cornice, percussioni, Vincenzo De Ritis - fisarmonica, cori.
“C’è un lembo di terra abruzzese che va dalla montagna al mare ed i canti, da quelli della tradizione a quelli d’autore che lo raccontano. La poesia dei luoghi, la forza delle tradizioni, le storie delle genti…”
A tredici anni dalla sua nascita, l’Associazione Culturale Terre del Sud, forte della grande esperienza maturata in ricerche, studio, laboratori e centinaia di concerti sulla musica popolare del centro-sud Italia, dedica questo nuovo lavoro alla valorizzazione della cultura e della tradizione del proprio territorio, quello abruzzese che va appunto dalla Majella alla Costa dei Trabocchi. Canti e musiche che ci appartengono e identificano, in una veste volutamente variegata: da quella più tradizionale, a quella che sfocia in sonorità più mediterranee e raffinate. Il repertorio include canti della tradizione orale, classici di autori abruzzesi, composizioni di Terre del Sud, alcuni inediti (fra cui la canzone dedicata alla Brigata Majella), in un percorso che tocca luoghi, storie, personaggi del nostro Abruzzo.
A fine concerto i musicisti si congederanno offrendo a tutti tarallucci e vino!
NEI CIELI DEL MONDO
Arsène Duevi (TOGO / ITALIA) voce e chitarra
Roberto Zanisi (ITALIA) corde e percussioni
L’eclettico Roberto Zanisi, milanese, imbraccia strumenti a corda quali il cumbus turco, il bouzuki greco e lo cifteli albanese; utilizza strumenti a percussione come l’arabo dumbek e crea
melodie cromatiche con lo steel pan di Trinidad percorrendo generi di ogni parte del mondo e rimescolando il tutto secondo un gusto del tutto personale.
Arsène Duevi è uno sciamano che viene dal Togo, dal centro dell’Africa nera: etnomusicologo di formazione, canta e suona la chitarra e il basso elettrico. Arsène racconta: ” Dove sono nato e
cresciuto, la voce degli anziani è molto ascoltata. Le generazioni sono legate tra loro da un forte sentimento affettivo. I nonni hanno verità antiche da trasmettere ai nipoti. Un proverbio ewè
dice che un vecchio seduto vede più cose di un giovane in piedi sulla sedia”. Queste e altre cose sussurra Arsène Duevi in concerto, tra un brano e l’altro. Usando poche,pochissime parole: perché
ciò che conta –sostiene – non sono le parole, ma l’energia e l’amore “… è musica della sua terra ma anche del mondo, perché parla un linguaggio universale anche se i versi delle sue composizioni
sono in un dialetto della lingua Ewè: ci senti dentro il blues senza blue notes, le note tristi. I canti possono essere accorati, nostalgici, spirituali, sommessi, ma mai tristi; e lo capisci
anche dal body language”.
Elena Cacciagrano, Letizia Caramanico, Sonia Crisante, Benedetta Tranquilli
POP HARPS in concerto
Martedì 31 ottobre ore 21.00 - Florian Espace
per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi / Scenari Musicali
L'unione tra l'arpa e il popular dà vita a composizioni originali che spaziano dal pop al flamenco, dalle colonne sonore al jazz. Quattro giovani arpiste abruzzesi, di formazione classica al “Luisa D'Annunzio” di Pescara, con anni di esperienza in ensamble d'arpe d'ogni genere e numero, e orchestre sinfoniche, decidono di sfruttare l'enorme versatilità di 47 corde e 7 pedali, giungendo ad una scrittura moderna idiomatica ricca di effetti, a volte, inaspettatamente aggressivi e audaci per quello che è sempre stato visto e catalogato come lo “strumento degli angeli”. Il quartetto Pop Harps nasce dunque dall'esigenza di creare nuovi linguaggi per uno strumento di origini antichissime, ormai ingiustamente relegato quasi solamente all'ambiente classico orchestrale e poco valorizzato in altri ambiti.
Paolo Russo
BANDONEON SOLO Vol. II
Sabato 21 ottobre ore 21.00 - Florian Espace
per TEATRO D'AUTORE e altri linguaggi / I concerti di Jam&s Jazz e...
Paolo Russo, musicista pescarese che vive a Copenhagen in Danimarca da oltre 21 anni, ha incontrato il bandoneon nel 2001. La sua formazione classica come pianista, sotto la guida di Rachele Marchegiani in Italia, la componente jazzistica sviluppata presso il Rytmisk Musikkonservatorium di Copenhagen, e l'approfondimento sul tango e sul bandoneon nei numerosi (14) viaggi in Argentina, sono stati di grande aiuto nello scoprire ed esplorare questo strumento. Dopo la sua prima pubblicazione nel dicembre del 2015 (Bandoneon Solo Vol. I - Jazz Standards), Paolo Russo è ora pronto con il suo secondo album dedicato al bandoneon solo, in cui presenta stavolta le proprie composizioni originali, insieme ad un'antologia che raccoglie i brani musicali contenuti nell'album. Con questo nuovo album, il volume secondo del suo progetto come bandoneon solista, Paolo Russo invita il pubblico a lasciarsi travolgere dal suono misterioso e nostalgico del bandoneon e a lasciarsi condurre in un breve, intimo viaggio attraverso il suo universo musicale, guidati dalla sua voce unica, nella sua più autentica espressione.
"La proposta musicale offerta da Paolo Russo è un lavoro degno di considerazione per il suo potente contenuto melodico, armonico e di contrappunto: le battute contrassegnate da variazioni costanti e le forti idee d'avanguardia testimoniano che questo lavoro non è solo un prezioso contributo innovativo, ma anche una sfida per il bandoneonista professionista, in virtù delle sue difficoltà tecniche. Grazie, maestro Paolo Russo, per la tua dedizione e amore appassionato a bandoneon, che ci dai in ogni tua opera". Néstor Marconi