Teatro di figura +4 anni
di e con Francesco Picciotti
Spettacolo vincitore del premio Otello Sarzi 2021 – Selezione Festival Trallallero 2021
Produzione Florian Metateatro e Divisoperzero
Un antico mito racconta che ad ognuno di noi, prima di nascere, viene mostrata una immagine che sarà la guida per la nostra vita futura. A qualcuno viene mostrato un fiore e quello vivrà tutta la sua vita senza mai smettere di pensare ai fiori; a qualcun altro un pianoforte e diventerà un grande musicista.
Ad Efesto venne mostrata l’immagine di due mani e lui, per tutta la propria vita (e la vita di un dio è piuttosto lunga) costruì ogni genere di meraviglia. Di solito gli dei non amano usare le proprie mani: preferiscono far fare ad altri le cose pratiche e girovagare di qua e di là a far danni o gli piace stare lì, fermi, a farsi pregare.
Efesto era una specie di Leonardo da Vinci: bravo nelle invenzioni tanto quanto nelle arti, abile nella sartoria quanto nell’ingegneria civile, con una passione per l’arredamento di interni. Peccato che fosse così brutto che sua madre Era, la regina di tutti gli dei, appena nato lo gettò dalla cima dell’Olimpo e lui cadde fino alla Sicilia dove venne trovato da due ninfe. Il piccolo, allora, fu portato sotto l’Etna dove, grazie al calore del vulcano, potè dare sfogo alla sua incredibile creatività. Ma per tutta la vita sognò di poter tornare tra i suoi pari, gli dei, nel posto che gli spettava di diritto: il monte Olimpo. Dopo anni passati a costruire ogni genere di meraviglia, finalmente ebbe la sua opportunità e seppe guadagnarsi ancora il suo posto tra le divinità. Non sempre, però, le persone (o gli dei) vogliono davvero quello che desiderano ed Efesto si rese conto di essere molto più felice tra i suoi attrezzi, nel suo laboratorio, che nel mondo etereo e ovattato dell’Olimpo.
Le mani di Efesto parla di un dio artigiano che ricerca ovunque la propria felicità per poi trovarla dove non si aspettava: al punto di partenza. E chi può raccontarla meglio di un burattinaio, artigiano del teatro che, come Efesto, ha costruito lo spettacolo con le sue mani e con le sue mani racconta storie (e si guadagna da vivere) ? In scena una piccola baracca sarà la tela su cui disegnare i destini degli uomini, ma sarà anche il monte Olimpo e il vulcano Etna e tutto intorno compariranno i personaggi e le mirabolanti invenzioni del dio del fuoco.
il video dello spettacolo
foto di Elena Consoli